La Biblioteca dell’artista

Fondo librario Francesco Arata

Si tratta della biblioteca personale di Francesco Arata, pittore e architetto italiano vissuto tra il 1890 e il 1956, e consta di circa 500 volumi a noi giunti.
Il fondo è costituito da volumi di indirizzo artistico, con particolare riferimento alla pittura italiana ed internazionale del periodo ed in generale alla vita culturale lombarda.
Arata si diplomò brillantemente “professore di disegno architettonico” all’Accademia di Brera: il fondo è infatti arricchito da volumi di questo indirizzo.
Non mancano le opere monografiche relative ad artisti italiani e stranieri, con specifica predilezione per gli Impressionisti francesi e gli artisti del Novecento Italiano.
In particolare compaiono numerose pubblicazioni in lingua originale di artisti europei contemporanei, una su tutte la monografia di Picasso scritta da Gertrude Stein nel 1938, che in quegli anni di censura era difficile procurarsi.
Compaiono nel fondo anche i cataloghi delle mostre presso l’Esposizione Permanente di Milano, del Sindacato Artisti, della Famiglia Artistica Milanese, della Biennale di Brera e della Biennale di Venezia.
La frequentazione di Francesco Arata al circolo di “Bagutta”, sodalizio artistico e letterario fondato nel 1926 da sette promotori tra i quali spiccano i già famosi Riccardo Bacchelli e Orio Vergani, è testimoniata dalle numerose monografie che arricchiscono il fondo.
Arata è uno dei 36 artisti che con le proprie donazioni finanziano l’omonimo Premio letterario, il quale gratifica giovani scrittori che nel tempo si riveleranno importanti uomini di cultura, ed è qui che stringe amicizia e fratellanza artistica e umana con due validissimi artisti come Giuseppe Novello e Mario Vellani-Marchi.
Accrescono il fondo i periodici:
The Studio, rivista inglese dal carattere cosmopolita, antesignana dei periodici d’arte, presente con numerosi numeri degli anni ’10 e ‘20;
Emporium, rivista italiana d’arte, dalla grafica raffinata e moderna, stampata a Bergamo dall’Istituto Italiano di Arti Grafiche, diretta dall’abile divulgatore Vittorio Pica con la collaborazione delle più importanti firme del tempo, presente con numerosi numeri degli anni ’20 e ‘30;
Cremona, pubblicata dal 1929 al 1943, molto utile per la conoscenza del quadro storico, sociale e culturale del tempo: la rivista nacque con l’obiettivo di illustrare ai cremonesi l’attività svolta dalle locali autorità in vari settori di intervento (svolse infatti un ruolo di propaganda politica e sociale) con una spiccata connotazione culturale per la storia e l’arte.
Completa la biblioteca una nutrita raccolta di volumi di letteratura e poesia, comprendente l’opera omnia di D’Annunzio e Carducci.
Arata appare un lettore forte e curioso, desideroso di conoscere gli sviluppi dell’arte contemporanea, della quale si teneva al corrente, ed anche un appassionato lettore di poesie.